09 luglio 2013

La domenica da 40enne

Cosa può mai fare un uomo di 40 anni se gli lasci una domenica tutta per se?

Ecco il mio ideale di uomo (vabbè ... in senso metaforico ... non ho nessuna tendenza verso gli uomini di 40 anni ...)

Mi correggo: ecco la mia domenica ideale da uomo 40enne

La sveglia deve essere ad un'ora onesta, non troppo tardi e non troppo presto. Il tempo ad una certa età è sempre più prezioso e va usato nel miglior modo possibile.

Quindi ipotizzo sveglia tra le 8.30 e le 9
Colazione fatta di the, nutella e biscotti o dolce cucinato dalla compagna/moglie
Ineluttabile tappa al cesso
Doccia
Ed è a questo punto che all'uomo di 40 anni, da solo, di domenica, si aprono un ventaglio di possibilità illimitate. La sua mente è un turbinio di idee e progetti per la giornata. Non si è mai sentito così giovane e fresco.

Pensiero n. 1: chiamare qualche vecchio amico a pranzo. Farsi fuori 3-4 birre ricordando i tempi in cui si usciva alla sera in cerca di gnocca e poi piazzarsi a guardare la partita di calcio su Sky
Il pensiero viene immediatamente cancellato dopo che si rende conto che i suoi amici 40enni sono tutti con una moglie e almeno un bambino

Pensiero n. 2: vabbè peggio per loro. Lui è qui da solo e se la gode alla grande senza pannolini, bambini strillanti e faccende domestiche. Questa è la sua domenica di libertà. Quindi si piazza sul divano facendo zapping compulsivo tra i 400 canali di Sky. Ed ecco che il canale Manga gli propone un vecchio cartone: Izenborg. Sa che l'89% della popolazione non sa chi o cosa sono. Ma questo cartone misto attori veri era uno dei suoi preferiti quando aveva 10-12 anni.
Se lo guarda con la stessa soddisfazione di un film con Bud Spencer e Terrence Hill. A proposito, peccato che non ci sia un canale Sky dedicato solo a loro.

Finito il cartoon pensa a cosa fare.

Pensiero n. 3: scatta operazione NBA 2k. Ovvero IL VIDEOGIOCO di basket. E' arrivato alla 17esima stagione con Lebron James ormai prossimo ai 40. Assalto all'ennesimo anello Nba. Si spara 2 partite con tutte le statistiche possibili e senza accorgersi fa quasi le 2 del pomeriggio.

E' ora di mangiare qualcosa.

Pensiero n. 4: procacciarsi del cibo per l'uomo di 40 anni non è un problema. La sua compagna ha cucinato svariate cose, ma la pigrizia e la poca voglia di scaldarsi quanto lasciatogli in frigo gli fa aprire due carte di salumi e formaggi e consumare così un rapido pasto davanti una puntata di Law and Order: Criminal Intent. A fine pasto abbondante gelato e Coca Cola. E' puntuale come un treno svizzero per il calcio d'inizio.


Pensiero n. 5: la partita! Qui scattano svariate bestemmie in solitaria e deliranti sms a dei poveri pazzi che come lui si accorciano ogni domenica la vita guardando 22 ragazzotti giocare su un prato verde. Magnifico pomeriggio.


Pensiero n. 6: si torna sul Pc dopo abbondante post partita fatto di commenti, interviste e replay. Questa volta niente palla da basket, ma un bel fucile con cui ammazzare altre persone e distruggere edifici. Si riempie il cervello di spari a volume folle fino a quando esausto in uno schema viene ucciso per la 17esima volta consecutiva. Ha bisogno di una pausa.


Pensiero n. 7: comincia ad essere stanco. E' quasi ora di cena. Sgranocchia delle noccioline e dei taralli. Si apre un sacchetto di patatine e si attacca alla coca cola rimasta da pranzo.

E' tutto pronto per gustarsi la partita Nba (il cosiddetto matinee americano).

Pensiero n. 8: eccezionale giornata di sport e quindi oggettiva stanchezza. Quasi si rallegra che non c'era la F1. Non ce l'avrebbe fatta anche a guidare.


Si apre la porta e ricompare la dolce compagna/moglie.
Le domande che gli vengono immediatamente poste sono nell'ordine: cosa hai fatto? Ti sono mancata? Hai fatto la lavatrice? Hai messo la lavastoviglie in funzione? Hai messo in armadio i vestiti? Cosa facciamo adesso?

E lui con voce pacata e suadente le sussurra: "Amore ... c'è il posticipo della domenica"
Non ricevendo nessuna risposta ma solo una porta che sbatte violentemente, decide di accomodarsi sul divano, stapparsi una bella Radler e concludere in bellezza la SUA domenica.
Da lunedì e per molte domeniche in avanti, sarà di nuovo proprietà esclusiva della sua compagna/moglie.


08 luglio 2013

Amarcord

1984
In India viene uccisa Indira Gandhi
In Italia muore Berlinguer
Carlo Rubbia viene premiato con il Nobel per la fisica
Alle Olimpiadi di Los Angeles (senza i paesi dell'Est) Carl Lewis vince 4 medaglie d'oro e gli USA del basket vincono ovviamente la medaglia d'oro (ci giocava un giovanissimo Michael Jordan)
La Juventus vince lo scudetto
Esce nel mondo "Born in the USA" di Bruce Springsteen e Prince spopola nelle classifiche con Purple Rain.
Terminator segnerà la nascita della stella Arnold Schwarzenegger

Ma il mio 1984 verrà ricordato per la partecipazione al primo torneo nazionale di pallanuoto. 

Allora si chiamava Trofeo Topolino. Non avevo compiuto neanche 12 anni.
Mi ricordo che, per il solo fatto di dover andare fino a Latina, questo rappresentava ai miei occhi un'avventura incredibile. Un vero e proprio viaggio,
per la prima volta così lontano da Trieste. E poi rappresentavamo l'intera regione e ci saremmo confrontati con altre rappresentative di tutta Italia.
Un caldo giugno in una città di mare. Ma eravamo già troppo professionisti e così la spiaggia la vedevamo unicamente dalle camere dell'albergo.
In piscina vincemmo contro Toscana e Basilicata, ma venimmo sconfitti da Campania e Liguria (una sorta di dream team a livello giovanile nella pallanuoto) e così alla fine fummo classificati al 5° posto in Italia. 
Mi ricordo che nonostante tutto ero strafelice.

La cosa comunque che più mi colpì, è che nelle file della squadra laziale c'era un bambino con i baffi che tirava da 10-12 metri con forza inaudita. Il bambino con i baffi precoci ed il braccio bionico ci aveva spaventati tutti ... era la prima volta che vedevo dei baffetti ad un mio coetaneo. Il suo nome era Roberto Calcaterra e la sua storia pallanotistica fu di altissimo livello, con un palmares fatti di scudetti, mondiali ed europei vinti ed un bronzo alle Olimpiadi.

Giugno 2013

Mi reco in piscina per assistere a gara 3 dei play off promozione tra Triestina e Civitavecchia.
Tra le file degli ospiti vedo un grossimo e grassissimo omone molto familiare. Trattasi del fratello di Roberto Calcaterra, Alessandro. Ancora più forte e famoso. E' di 3 anni più giovane, classe 1975.

La partita la perdiamo e con essa il sogno di una finale per la serie A1, ma la mia mente è rimasta a quel giugno 1984 e a quel fratello già grosso a 12 anni.

Dei tanti ricordi che in 20 anni di pallanuoto mi porto dietro, questo è paradossalmente uno dei più lucidi.


Roberto ed Alessandro Calcaterra



23 giugno 2013

Spruzzi in piscina

Mi domando spesso qual'è  la differenza sostanziale tra Facebook, Twitter ed un Blog.

Posto che Facebook lo uso assai poco in scrittura e di più in lettura, Twitter forse c'ho scritto l'ultima volta durante l'ultimo passaggio della cometa di Halley, ecco che subisco la pressione psicologica di confrontarmi con l'ultima frontiera dei social evoluti: il Blog!

Cosa potrei scrivere?
Che tipo di indirizzo dare a questo Blog?
In effetti c'ho pensato e ripensato ... rimuginato a lungo ... e alla fine la conclusione è stata che ci scriverò quello che mi passerà per la mente.

Oggi vorrei allietarvi con "spruzzate in piscina"

Ebbene sì, faccio parte di una sparuta percentuale di persone che vivendo in una città di mare preferisce alla sua ondosa salsedine una bella bicchierata di sano cloro.
Dovete capirmi, ho passato dai 6 ai 32 anni quasi ogni sera della mia vita in una piscina e sta cosa mi ha segnato profondamente. C'è stato un periodo durante il quale le onde del mare mi hanno strappato dall'azzurro cristallino della piscina, ma da quando ne hanno costruito finalmente una scoperta e per di più vicino a dove abitavo e a dove lavoro, ecco che il richiamo delle sirene d'acqua dolce mi hanno nuovamente riportato alle antiche origini.
Sia chiaro: la piscina non è più luogo per me di atroce fatica fisica, ma luogo di pace e tranquillità dove trascorrere qualche ora lontano dal caos della nostra riviera.

La piscina rappresenta tuttavia anche un perfetto luogo di studio del genere umano
C'è la categoria dei pigri:
vengono lì (come me) attrezzati come se dovessero andare in una SPA, consci del fatto che toccheranno l'acqua 2-3 volte al massimo e per il tempo strettamente necessario a togliersi un po' di caldo.
Libro e ipod come compagni di vita.
Eroi

Poi c'è la categoria anziani "mai mollare":
in avanzato stato di decomposizione non si arrendono agli anni e vengono a lasciare le loro cellule morte in acqua, intasando completamente una corsia con il loro stile "libero" ... libero di rallentare anche una barchetta di carta.
Highlander

Poi c'è la categorie donne single:
è il loro habitat naturale. Già abbronzate in inverno, arrivano in piscina con costume olimpionico oppure bikini, a seconda della predisposizione all'agonismo o al "sto qui e mi guardo attorno in cerca di un bagnino"
Fisico scolpito da ore ed ore di Zumba, Step, Pilates, Fitness si concedono qualche frutto per pranzo, abbondante lozione di olii iperabbronzanti da spargere in acqua come una petroliera alla deriva.
Supergirls

Poi c'è la categoria delle mamme con bambino:
la mamma con bambino in realtà non ama l'acqua. Il bambino vive in acqua in un farneticante "mamma hai visto che tuffo? mamma visto che splash? mamma guardami, mamma ..."
La mamma si è rotta le palle già da tempo, ma sopporta con la stessa gioia di un toro nell'arena.
Dopo 2-3 ore di agonia, con la scusa che fa caldo e che il pargolo rischia di scottarsi se ne va via.
Tibetana

Infine c'è la categorie dei super atleti:
sono alti, biondi o mori, con la chioma perfetta anche a 45 anni, la barbetta che fa tanto macho. 20 minuti di streching per mostrare pettorali e glutei alle mamme di cui sopra, occhialini a specchio e poi il tuffo in acqua.
Furioso riscaldamento a delfino per mostrare i dorsali, dorso per i pettorali e poi 30-40 minuti di allenamento scandito da cronografo da 200€ al polso.
Il vecchi in corsia 4 sbalzati dalle onde di questi delfini, le mamme in corsia 6 e 7 che vorrebbero non aver mai portato il figlio in piscina e le donne single che cercano un approccio parlando di nuovi corsi fitness e proteine.
Rambo

Nel frattempo arriva l'ora di chiusura.
I bagnini vanno recuperare le carcasse dei vecchi arenate a bordo vasca, si fanno dare nome e cognome della mamma dai bambini abbandonati o dimenticati in acqua e prendono appuntamento con le donne single rimaste.

Manca un ultimo personaggio in questa vignetta:
il ciccione sfigato, color panna cotta che continua a tuffarsi come un demente cercando di alzare il più alto numero di schizzi possibili.
La 12esimo tuffo consecutivo viene allontanato di forza dai bagnini

Questo è tutto gente

Ci si vede in piscina il prossimo week end. Non mancate. Non ve ne pentirete